Sala Consilina è stato negli anni un centro commerciale molto attivo e un punto di riferimento per tutti i Comuni del comprensorio, oltre che per le vicine regioni (Basilicata e Calabria). Il Comune ha sempre rivestito un ruolo rilevante nel territorio della provincia di Salerno, in qualità di centro amministrativo ed economico. È sede del Distretto Sanitario, Agenzia delle Entrate, Genio Civile, Equitalia, INPS, Giudice di Pace, ENEL, Filiale delle Poste, Consorzio Sociale, Piano di Zona S10, Comando dei Carabinieri Compagnia di Sala Consilina, Vigili del fuoco, Comando Tenenza della Guardia di Finanza, Sottosezione della Polizia Stradale, INAIL e di numerosi istituti bancari. Numerose sono le imprese dedite alla lavorazione del ferro e del legno; sono presenti anche piccole e medie industrie alimentari (caseifici, frantoi).
Atena Lucana, la più antica cittadina del Vallo di Diano, si trova al confine tra Campania e Basilicata e rappresenta un punto di raccordo fra entrambi i territori. Il contesto di riferimento è tipico delle aree interne, di un luogo lontano dai centri urbani ed è presente un certo potenziale di sviluppo socioeconomico, soprattutto nel settore agricolo-aziendale e del turismo. Numerosa è anche la presenza di
attività commerciali e inerenti al settore terziario. In entrambi i territori di utenza dell’Istituto Comprensivo, dotati di impianti sportivi e biblioteca, operano associazioni culturali e professionali, ONLUS e movimenti che si fanno promotori dello sviluppo turistico-paesaggistico.
Negli ultimi anni, per effetto della crisi economica generale, il territorio ha progressivamente subìto un forte ridimensionamento. Oltre al settore secondario, anche il terziario ha registrato un graduale decremento. La soppressione del Tribunale e del carcere giudiziario nel comune di Sala Consilina, infatti, hanno reso sempre più tangibile il processo di periferizzazione del luogo.
Risulta preoccupante il trend della disoccupazione, della sottoccupazione e del disagio giovanile. La recessione economica ha accelerato l’esodo dei giovani e la stagnazione sociale che va ad aggiungersi a quella economica e produttiva. Ne consegue uno spiccato fenomeno di spopolamento che ha comportato un calo demografico con conseguente invecchiamento della popolazione.
A mitigare la crisi demografica contribuiscono, seppur in esigua percentuale, i flussi immigratori provenienti principalmente da Romania, Senegal, Ucraina, Venezuela, India e Repubblica Popolare Cinese, attratti dalle opportunità lavorative nel settore agricolo e nei servizi.
Negli ultimi anni si è rilevato, tuttavia, un aumento della sensibilità dei cittadini verso i temi ambientali che si esprime nella difesa del territorio e nella valorizzazione delle sue risorse: l’esempio di alcuni giovani che, dopo esperienze lavorative e di studio fuori zona, hanno fatto ritorno nei luoghi di origine per far partire un proprio progetto imprenditoriale legato alle vocazioni originarie della propria terra ha
comportato la riscoperta dell’agricoltura e la rivitalizzazione del dibattito culturale sui possibili modelli di sviluppo del territorio che, come molte altre realtà del Sud, rischia di subire le conseguenze di quel divario economico e socioculturale capace di determinare l’esclusione dei suoi abitanti da tutti quei processi partecipativi e decisionali che rendono il cittadino attivo e consapevole. Le sfide rimangono numerose e
richiedono un impegno costante da parte delle istituzioni e della comunità locale.